Ci si può innamorare di un istante? Di una circostanza?
Si può amare una frazione di spazio e di tempo, così come se si trattasse di una persona in carne ed ossa?
Amare le vibrazioni, gli spostamenti d’aria e di suono? Amare i contorni delle cose in quel momento, l’inclinazione dei raggi di luce? Quella perfezione nata, forse casualmente, da tutto l’intreccio di questi elementi, un unico nodo nell’universo, effimero in sé, quanto resistente nella memoria.
Si può? Vuoi stare con me per sempre?
Un polpaccio e un piede, pelle olivastra, sollevati dal pavimento di legno chiaro, vola, proietta la tua ombra dove il sole sta illuminando, facendo turbinare il pulviscolo, la tua polvere di stella. Musica, allegra, profonda, scavami dentro, è estasi. Ha impresso un impronta e quando si è mosso, la sua forma era ancora lì, nitida e devastante. Oh cuore, reagisci più piano, non scoppiare così, o il mio respiro non potrà diventare più corto!
Posso sentirmi a casa senza conoscerti, posso amare il tuo esplorarmi, le tue mani, e il tuo profumo danza intorno a te quando corri, si infila nel mio cuore, si vede che ancora non sei arrivato, che ancora non sei qui. Danzi altrove, in mezzo ad una tempesta in mare, paura, forza, trovami, ti sto osservando.
Sei tu, occhi, esplosione atomica, qualcosa che si stava aspettando, con la certezza che sarebbe arrivato. Ed eccolo, è straordinario quanto sconosciuto.
E’ l’istante sacro in cui le anime si saldano.
Viene persino prima che la liscia pelle delle tue mani domini su quella delle mie, prima che il tuo corpo viaggiatore faccia da guida al mio, prima che due toraci si allineino diventando paralleli uno all’altro, nella posa più perfetta che si possa percepire, inclinati ovunque tu voglia e io ti seguirò inevitabilmente, perché voliamo insieme, come due binari. Scappo e ritorni, perché nel vuoto, nella solitudine, due corpi soli non possono fare altro che cercarsi. Se poi la magia è già avvenuta, e gli spiriti sono in continuo contatto, con una parte fusa insieme, come due gocce la cui superficie si sfiora, fluc, uno nell’altro, è legge fisica.
Si può amare tutte queste parole nell’insieme, come fossero persona? Posso?
Allora, ti amo.
Che a perderti potrei morire.
Si può amare una frazione di spazio e di tempo, così come se si trattasse di una persona in carne ed ossa?
Amare le vibrazioni, gli spostamenti d’aria e di suono? Amare i contorni delle cose in quel momento, l’inclinazione dei raggi di luce? Quella perfezione nata, forse casualmente, da tutto l’intreccio di questi elementi, un unico nodo nell’universo, effimero in sé, quanto resistente nella memoria.
Si può? Vuoi stare con me per sempre?
Un polpaccio e un piede, pelle olivastra, sollevati dal pavimento di legno chiaro, vola, proietta la tua ombra dove il sole sta illuminando, facendo turbinare il pulviscolo, la tua polvere di stella. Musica, allegra, profonda, scavami dentro, è estasi. Ha impresso un impronta e quando si è mosso, la sua forma era ancora lì, nitida e devastante. Oh cuore, reagisci più piano, non scoppiare così, o il mio respiro non potrà diventare più corto!
Posso sentirmi a casa senza conoscerti, posso amare il tuo esplorarmi, le tue mani, e il tuo profumo danza intorno a te quando corri, si infila nel mio cuore, si vede che ancora non sei arrivato, che ancora non sei qui. Danzi altrove, in mezzo ad una tempesta in mare, paura, forza, trovami, ti sto osservando.
Sei tu, occhi, esplosione atomica, qualcosa che si stava aspettando, con la certezza che sarebbe arrivato. Ed eccolo, è straordinario quanto sconosciuto.
E’ l’istante sacro in cui le anime si saldano.
Viene persino prima che la liscia pelle delle tue mani domini su quella delle mie, prima che il tuo corpo viaggiatore faccia da guida al mio, prima che due toraci si allineino diventando paralleli uno all’altro, nella posa più perfetta che si possa percepire, inclinati ovunque tu voglia e io ti seguirò inevitabilmente, perché voliamo insieme, come due binari. Scappo e ritorni, perché nel vuoto, nella solitudine, due corpi soli non possono fare altro che cercarsi. Se poi la magia è già avvenuta, e gli spiriti sono in continuo contatto, con una parte fusa insieme, come due gocce la cui superficie si sfiora, fluc, uno nell’altro, è legge fisica.
Si può amare tutte queste parole nell’insieme, come fossero persona? Posso?
Allora, ti amo.
Che a perderti potrei morire.
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