Eh bè, tra tre giorni inizierà il 2011, fa persino strano...2011, che numero buffo.
Ve lo immaginate? Compito in classe di latino, Ciriè, 18 Gennaio 2011, classe II E...bah.
Devo ammettere che quando ero un po' più piccola credevo ancora nei cambiamenti, nella rivoluzione delle cose. E così quando scoccava la mezzanotte, il 31 di dicembre, a gridare come una matta, a sprizzare felicità da tutte le parti, per l'euforia provocata da uno spettacolo pirotecnico qualunque, che comunque si mostrava sempre meraviglioso ai miei occhi di bambina. Chissà cosa pensavo! Magari di vedere il cielo cambiare colore, anno nuovo, nuovo colore! Oppure che io sarei cambiata, io proprio io, tipo che mi sarebbero cresciuti di botto i capelli o sarei diventata altissima, come diceva il pediatra: "Ahah, sì, sì, quelle come lei crescono tutte in una volta!" Ma anche NO.
In realtà, non contavo assolutamente che certe cose accadessero, più semplicemente, mi piaceva crederci. Ci dava quel tocco di magia, a tutto quel casino, quei botti, al mio gatto che si nascondeva sotto il comò con gli occhi fuori dalle orbite e mio padre che mi versava due dita di spumante nel flute e mi faceva sentire grande.
Tutti fanno festa!
Ma alla fine, dopo aver visto la luna scendere da un lato e il sole salire dall'altro, alle 5.00 passate del mattino, chiudevo gli occhi, e quando li riaprivo all'incirca alle 14.30, il cappuccino nella tazza aveva ancora lo stesso sapore e tanto meno i compiti erano spariti dalla mia cartella. Quindi.
Che passi anche questo capodanno, con questo 2011 che ha un suono buffo, così come lo aveva il 2010 del resto, poi lo sentiremo tutti i giorni, lo leggeremo ovunque, sui display dei cellulari, sui test e sul diario, perciò diventerà normale, tipo il 2005. Non fa mica strano dire "2005", no?
La verità è che di svolte ne capitano davvero poche, e di sicuro, non scelgono un giorno preciso per farlo.
Capitano, se hanno voglia, un po' così...sbrodolate nei mesi o negli anni. E' finita l'epoca delle rivoluzioni, ciao ciao!
Oramai ogni cosa è nuova e rivoluzionaria, quindi, è come se non lo fosse niente. Dispiace, sì sì. Però, con un mondo così, dove in un posto una cosa diventa bella, altre mille ci sputano sopra, ma proprio così, senza nemmeno ritegno, e lì sta il brutto.
Il mondo non cambierà dal 31 dicembre all'1 gennaio, così come nemmeno la mia vita, come non l'ha mai fatto. E penso nemmeno le vostre. Poi, chi lo sa.
Ma perché, perché va così. Non si può cambiare tutto di un colpo un casino grande così, perché è talmente gigantesco, il mondo. Come una mega palla di chewingum, che si attacca tutta la polvere e c'è pure un vermetto che ci ha fatto la casa dentro. Provateci un po' a farlo tornare com'era prima il chewingum, dopo che ve lo siete bene masticato con la vostra saliva in bocca, provate un po' a farlo ritornare il bel confetto rosa e lucido che era quando l'avete tirato fuori dalla scatola. E se ce la fate avrete la mia stima. Anche se non ve ne farete nulla.
Perciò tra tre giorni sì, festeggerò, farò casino e butterò giù nel collo quelle due dita di spumante, stavolta senza sentirmi grande. Ma lo farò così. Ridendo sotto i baffi, chiudendo gli occhi, un po' rassegnata e un po' disperata, festeggiando l'ennesimo compleanno di un mondo incasinato che altro non è che una mega palla di chewingum.
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