lunedì 10 settembre 2012

Ma la fisica


Esistono delle basi su cui ogni cosa ruota e si riconosce, che tramite anni e anni di ardua ricerca sono state in parte definite, ed esse sono proprio le leggi della fisica, le leggi naturali, che così come la matematica, sono un linguaggio pressoché universale. Meravigliose, perché quasi senza che noi ce ne accorgiamo, ci mettono di fronte ad una perfezione della quale a stento riusciamo a capacitarci. Dopodiché, sopra queste solide fondamenta, si pongono tutte le interpretazioni possibili immaginabili, le mie come quelle di qualsiasi altra persona normale o qualsiasi altro contemplatore assorto (non sarò l’unica, mi auguro).
Per verificare di essermi spiegata farò un banale esempio pratico: immaginare una ballerina su un palco, che sale sulle punte ed inizia a fare delle piroette. I suoi muscoli la sostengono e le permettono di compiere il complesso movimento, bruciando energia, producendo calore, sfruttando tante tra le leggi dei moti circolari, la resistenza dell’aria, l’attrito, l’inerzia e chissà quante altre leggi scientifiche e fisiche. Ecco, tutto ciò è quello che definirei realtà assoluta, questo è precisamente ciò che sta accadendo, la sua esatta descrizione.
Ma nel frattempo, nell’osservare questa ballerina, qualcuno si sta commuovendo per la sua bellezza e grazia, per ciò che sta trasmettendo tramite sentimento ed interpretazione. Anche questo sta accadendo, ma non vi è alcuna legge fisica, nessuna formula da applicare a questo fenomeno.
Ed è pressoché questo il mio problema verso la fisica. 

Photo by Novacaine.

Tra molti anni

Volete proprio saperlo? Tra molti anni non importa in quale ufficio polveroso potrei capitare a lavorare, o in che circostanze, o con quali persone, non importa quanto sarà triste e squallida la mia vita, quanto io sia delusa e svuotata. Perché avrò la certezza che laggiù, in quell’universo parallelo al nostro dove i sogni si avverano e nessuno taglia loro le ali, io sarò proprio lì, su quel palco, sarò quella ballerina che danza sul palco, felice. So che è così. E saperlo mi da sempre un po’ di forza.


sabato 8 settembre 2012

Non si molla


In un certo senso, ecco, uno si affeziona alle sue doppie punte. E quando la parrucchiera sprezzante ti dice anche: “ragazzina, questi capelli hanno almeno due anni, sembrano bruciati” per me c’è stato da andarne fieri. Saranno vecchi e un po’ rovinati, ma sono ancora sulla mia testa, no? Ne hanno affrontate di battaglie insieme a me, da me funziona così, non si molla.

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La differenza sostanziale tra un essere umano e un cane è che il primo è consapevole, un giorno, di dover morire, il secondo non ne ha idea. Un cane amerà chi lo ama dando  tutta la fedeltà e l’affetto di cui dispone. Lui, a differenza di noi, vivrà all’infinito, non conoscerà mai il significato della parola rimpianto.













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