martedì 16 ottobre 2012

TU


La verità è che uno arriva a fare un ultimo passo, si accorge di non sentire più la terra sotto le suole, a quel punto si sveglia, il cuore ancora sospira, nel mentre che atterra, poi cade lasciando nel pavimento un buco profondo circa 3-4 cm. 
Solo fantasie. Nulla che ti stuzzichi i polpastrelli, o le labbra, o i gomiti, niente di niente. Solo atomi effimeri di qualche scorcio nella testa, un volto, un paio di mani, parole formulate e fatte sciogliere nell’aria.
La verità, amara, è che dopo circa 18 anni in questo mondo, non sono ancora mai stata il TU di nessuno. Quel TU a cui ci si rivolge nei diari segreti, nei pensieri spinti, nelle frasi ipotetiche mai pronunciate. Non sono fatta per essere un TU, sono troppo rincantucciata, troppo tendente al trasparente, di me non si sente che un sibilo nel respiro, poi la mia pelle impiega poco a divenire sempre più chiara e sottile, e in una folata di vento, me, TU, le parole e i polpastrelli, fffff, tutto via.  

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